Una squadra. Un paese minore di un singolo codice postale di una metropoli cosmopolita. Un microcosmo calcistico. Nei deserti delle statistiche freddamente matematiche, raffiche di sconfitte permeano la cronaca del Liechtenstein. Ubicato nel cuore dell'Europa, incastonato tra la Svizzera e l'Austria, con nazionale di calcio dalla storia immatura: l'istituzione avvenne solamente nel 1934 e l'affiliazione alla FIFA e all'UEFA risale ai primi anni 1990. Il cammino del Drago, così come l'emblema che campeggia sul petto delle maglie blu cielo, avviene a ritmo discontinuo, scandito da pareggi nati dalla tenacia delle difese e da imprese rimaste nelle annali di questo piccolo stato. Una raccolta di sconfitte con spessore - 240 per la precisione - e un numero esiguo di vittorie - appena 14 in tutto - si fronteggiano nel vasto universo delle statistiche calcistiche sul Liechtenstein. La bilancia, seppur pesantemente inclinata, non sminuisce pero' l'onore di aver sollevato un trofeo, la Rheinpark Cup, nel lontano 2003. Ma chi sono i protagonisti di questa modesta tradizione calcistica? Una figura spicca prepotentemente: quella di Mario Frick, attaccante classe 1974, la cui carriera nell'élite del calcio italiano è stata contrassegnata da un inestimabile contributo allo sviluppo del calcio in Liechtenstein. Dal 1993 al 2015, Frick ha segnato ben 16 gol in 125 presenze con la nazionale. Le partite giocate dal Liechtenstein formano un repertorio d'autentica resistenza. 74 pareggi risplendono in questi annali, un segnale di un'ardua determinazione a resistere agli attacchi delle avversarie. Se dovessimo quantificare in cifre l’impatto offensivo e difensivo dei guerrieri del Drago, avremmo 75 gol segnati a fronte di 639 subiti. Cifre che apparentemente mostrano un baratro tra obiettivi e realtà ma che, viste da un'altra prospettiva, rappresentano l’orgoglioso profilo di una squadra che non si arrende e rivela di partita in partita un innato amore per il gioco. Pochi trofei, tanti gol subiti e ancor meno segnati, ma un amore per il calcio che non conosce limiti. Questa è la storia del calcio Liechtensteiniano, un'esperienza vissuta sul filo della sconfitta ma sempre con la testa alta, nella pura essenza dell'agonismo e del fair-play.