Le memorie del calcio, come libri polverosi in una biblioteca dimenticata tra i vicoli del tempo, custodiscono storie dimenticate, di eroi senza corona, di battaglie combattute senza riconoscimento adeguato. Una di queste è la storia della squadra nazionale di Malta, un'isola nel cuore del Mediterraneo, dove il sole splende più forte, riverberando sul mare e su campi di calcio strappati a una natura generosa e selvaggia. La squadra di Malta, non ha mai dominato né scosso le colonne d'Ercole della scena internazionale ma, come Ulisse, ciascuno dei suoi giocatori ha combattuto con cuore e anima, contribuendo a scrivere pagine indimenticabili di storia del calcio. Nelle reti delle squadre avversarie, come in quelle di Itaca, sono tornati i gol di un giocatore come Michael Mifsud, il mastino di Floriana che, con la sua velocità e il suo istinto, ha segnato una vera e propria era per il calcio maltese. Definito la "Freccia di Malta", Mifsud è il calciatore con il maggior numero di presenze e gol nella storia della nazionale. Malta non può vantare un palmarès stracolmo come altre nazioni, ma le sue partite ricordano la tragedia greca di Tucidide. Oltre 400 incontri di carattere internazionale, testimonianza di un sacrificio sportivo che si rinnova ogni volta che i giocatori maltesi calcano il campo, si confrontano con avversari spesso più forti, eppure sempre combattuti con orgoglio e determinazione. Il bilancio vede prevalentemente sconfitte, con un numero minore di pareggi e solo rare vittorie, ma ogni gol, ogni parata, ogni corsa disperata verso la rete avversaria è un capitolo vibrante in questa epopea sportiva. Un capitolo importante è quello dedicato alla tenacia difensiva del Malta, una squadra che ha sempre inseguito la meta del gol, restando fedele a un valido principio strategico che predilige la solidità della difesa alla spettacolarità dell'attacco. I numeri parlano di un fiume di gol subiti, ma la lettura fredda delle statistiche non racconta le storie di portieri come Mario Muscat, l'indomabile custode della porta maltese, capace di parate impossibili e resistenze eroiche. Vi è poi l'epoca di Ernest Barry, l'entusiasmo adolescenziale di un calciatore maltese che diventò un simbolo nazionale. Barry fu il primo giocatore del Malta a segnare un gol in una partita ufficiale. Lui, con il suo spirito indomito e imprevedibile, ha incarnato l'essenza del calcio maltese, capace di dare filo da torcere anche ai più quotati avversari. La storia della nazionale di Malta è tessuta di sogni e speranze, di battaglie combattute e di lezioni apprese, ma anche una fonte inesauribile di spirito sportivo e di love for the game. Ogni partita, ogni allenamento, ogni tocco di palla è un segno d'amore verso il calcio, verso i colori nazionali, verso il sudore sulla fronte e l'orgoglio di rappresentare la propria terra. In fondo, non importa a quale posto sia la Nazionale maltese nelle classifiche internazionali. L'importante è il coraggio, l'orgoglio, la dedizione di ciascuno degli eroi senza corona che hanno indossato la maglia del Malta, che hanno lottato e sudato per ogni centimetro di campo, per ogni pallone, per ogni goal. Questa è la storia di Malta, la sua squadra, il suo calcio.